Mombercelli, alla scoperta di un paese vocato all’outdoor

Uno stretto rapporto tra uomo e natura, curato, custodito e tramandato nei secoli: è quello che raccontano le colline di Mombercelli, comune astigiano che svetta sulla Val Tiglione, antica valle dei tigli. Siamo nel cuore dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, in quella che viene tecnicamente chiamata Componente (o Core Zone) 4 denominata “Nizza Monferrato e il Barbera” e il perché l’Unesco abbia riconosciuto i vigneti che si estendono sulle colline di Mombercelli come Patrimonio dell’Umanità si coglie in un attimo, guardando tanta bellezza e maestria, frutto di un perfetto equilibrio tra lavoro e rispetto della natura. 
Una bellezza arricchita da un senso di pace, di quiete, di tranquillità: quello che serve per ritrovarsi con sè stessi, in un periodo in cui la pandemia ci ha messi a dura prova. Una bellezza da scoprire 365 giorni l’anno, con i suoi colori cangianti, con la natura a fare il suo corso.   Mombercelli è un paese in cui c’è un forte connubio tra storia e tradizione, dove si trova il Museo Storico della Vite e del Vino, ma che ha propensione alla contemporaneità, con il Musarmo, il Museo di Arte Moderna, che si trova in centro, vicino a Piazza Alfieri, su cui sorge l’elegante palazzo del Municipio. Dal 2017 il Primo Cittadino è Ivan Ferrero.
Siamo in un luogo che parla di vino, di tartufo bianco, e di tante altre eccellenze gastronomiche, come, ad esempio la Friciula al lardo di Mombercelli, tipico piatto preso d’assalto ogni anno al Festival delle Sagre di Asti. Recentemente è rinato il carciofo astigiano del sorì (il nome deriva dai versanti collinari esposti a sud, che in dialetto si chiamano appunto sorì), diventato Presidio Slow Food nel 2020. Al Tartufo e alla Friciula sono dedicati degli eventi a Mombercelli, negli ultimi anni anche una corsa podistica, la Friciula Run, perchè l’Amministrazione Comunale sa bene come il suo territorio possa soddisfare il runner. Un territorio che costringe sì a faticare, per i suoi continui saliscendi, ma che con la sua bellezza mitiga la fatica. Giudicate voi…
Bottiglia gigante a Mombercelli
Girovagando per le colline troverete due bottiglie giganti, decorate da diversi artisti. Al momento ce ne sono due, diventate installazioni permanenti in punti panoramici, nel prossimo futuro diventeranno otto, situate in altrettanti punti panoramici, collegati da un sentiero di circa 30 km che si svilupperà tutto all’interno del territorio comunale, che ha una superficie di poco più di 14 km².
La bottiglia del Comune è installata nel punto più alto del paese, da cui si può godere di un panorama magnifico con le dolci colline ricoperte dai vigneti riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Nel pomeriggi autunnali, la foschia rende il panorama ancora più affascinante.
La seconda bottiglia, della Cantina sociale di Mombercelli “Terre Astesane”, è immersa tra i vigneti, così come la piccola strada sterrata che si deve percorrere per raggiungerla. Google Maps la segna come SP40 ma è un panoramico sentiero interpoderale sterrato immerso tra i vigneti. Siamo sul confine con Vinchio, ma la bottiglia è piazzata a metà di una collina da cui si vede tutto il paese di Mombercelli. Qui c’è anche un Casot (o Ciabot), quelle piccole casette di mattoni a vista che si possono scorgere tra le vigne, utilizzate da secoli per un ricovero per le attrezzature o un riparo per il viticoltore quando viene colto d’improvviso dagli acquazzoni estivi. Sono i “guardiani” delle vigne e proprio in questo, vicino alla bottiglia gigante, si potranno in futuro gustare i vini del territorio direttamente in vigna.
Bottiglia gigante numero 2 a Mombercelli
Siamo nel Monferrato, terra di vigneti, ma anche terra di castelli. Parafrasando Cesare Pavese, “Un Castello di vuole” … A Mombercelli ci sono i resti di un castello risalente al XI secolo, una parte dell’area è ristrutturata ma è proprietà privata e non è visitabile. Guardando Mombercelli dalla sua Piana si notano le rovine del maniero, mentre salendo dal paese, da via Umberto I, si può ammirarne una parte ristrutturata.
Mombercelli è costellato da cappelle e piloni votivi, soprattutto nelle frazioni. Tra queste, c’è il Santuario della Madonna Assunta di Fontanabuona, una chiesa edificata nel XVI secolo. Il santuario si trova a circa 1 Km dal centro abitato, nella zona più pianeggiante, sulla strada che porta in direzione di Castelnuovo Calcea, nei pressi di una fonte che era ritenuta miracolosa. Si tramanda che, nel XVII secolo, abbia avuto anche la funzione di lazzaretto, come luogo di isolamento per i portatori di malattie contagiose, come la peste. In un periodo di pandemia come questo, ritrovarsi a tu per tu con la storia fa riflettere…

santuario della madonna assunta di fontanabuona mombercelli

Queste sono solo alcune delle curiosità legate al vasto territorio di questo Comune, che si presta perfettamente ad essere scoperto con l’outdoor.
Servizio Fotografico a cura di Maria Grazia Billi
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