Calosso si vede da lontano, con il suo castello sulla vetta della collina a 399 metri sul livello del mare, che osserva austero dall’alto un territorio molto vasto, di 15 chilometri quadrati, su cui si snodano circa 40 km di strade comunali. Da lontano lo si riconosce per il Castello e per la torre dell’acquedotto che, tinteggiata di rosa, fa parte del profilo del paese quando si staglia all’orizzonte.
Calosso si vede da lontano e, per contro, dal parco del castello, lo sguardo si perde tra vigneti, chiese, borghi, castelli: il colpo d’occhio è sulle Langhe, sul Roero, sul Monferrato.
Ma, da Giornarunner come si deve, non mi accontento di farvi ammirare cosa si vede a portata di occhi…. a Calosso sono andata anche sottoterra, con un po’ di malinconia, a visitare un crotin. Un po’ di malinconia perché i crotin sono rimasti tristemente chiusi durante lo scorso autunno per via della pandemia, ma torneranno a riaprire le loro porte ed accogliere i turisti.
Calosso è infatti tutta da scoprire, non solo girando per l’affascinante borgo medievale, per il suo centro storico e per il panorama: anche scoprendolo nel sottosuolo, dove vi aspettano i crotin per un suggestivo itinerario alla scoperta del frutto dell’ingegno dei calossesi di un tempo, che scavarono il tufo per realizzare queste antiche cantine in cui conservare il vino, un modo che si ritrova in diverse zone del Monferrato, anche con nomi diversi (famosi, ad esempio sono gli “Infernot” del casalese).
Qui, i tanti crotin presenti nelle case del centro storico aprono tradizionalmente durante la Fiera del Rapulè, appuntamento del terzo fine settimana di ottobre, in cui vengono ospitate degustazioni di vini e piatti tipici locali.
Quello che vedete nelle foto è il crotin a fianco del Teatro Comunale, in piazza Umberto I, nei sotterranei di quello che oggi è il palazzo delle associazioni. E’ composto di diverse sale scavate nel tufo, perfette per mantenere il vino e tante altre provviste alla temperatura ideale. L’augurio è di ritornare a poterli vivere in un’atmosfera di grande festa, immersi tra i profumi ed i gusti del territorio.
Servizio Fotografico a cura di Maria Grazia Billi.
Please follow and like us: