Il foliage tra i vigneti ed alcune riflessioni

Resto incantata di fronte al foliage, a questi colori che trasformano il paesaggio in un modo così intenso che colpisce gli occhi e colpisce il cuore. Il colpo d’occhio arrivando a Govone mi ha completamente rapita e sono dovuta per forza andare a correre immersa in questo magnifico spettacolo, per godermelo ancora di più e sentirmi protagonista di tutta questa bellezza.
Volevo abbinare a queste foto una poesia sull’autunno ma, leggendone diverse, anche di autori celebri, l’autunno che viene descritto è quello che racconta lo sfiorire della natura, la fine di un ciclo, con la sua malinconia. Ma l’autunno tra Langhe, Monferrato e Roero non è mica così? Come si fa ad essere sopraffatti da sensazioni negative guardando tutto questo?
Non solo i vigneti, ma anche gli alberi dei boschi stanno facendo il loro meglio per regalarci qualcosa di molto speciale.
Eppure, siamo in autunno. Ce lo ricordano le giornate di nebbia che rapiscono questi colori e ci avvicinano alle emozioni raccontate dai poeti, come Carducci in San Martino.

foliage a Govone

E alla fine, anche in me prende il sopravvento il pensiero che questi colori rappresentano la fine, in attesa di un nuovo inizio. Ma non si tratta di malinconia, si tratta di accettare che tutto fa il suo corso e che in certi momenti bisogna sapere fermarsi e attendere, per poi rifiorire, come fa la natura. Tutta questa bellezza è lo sprint di un percorso durato un anno, durato quattro stagioni. E la natura ha ancora la forza di regalarci tutto questo, prima di ritirarsi nel riposo, come un maratoneta che riesce a chiudere con uno splendido finale la sua fatica.
Alla fine la poesia che ho scelto racchiude questo conflitto, tra grandezza ed un senso di confusione. Tra gli elementi della natura esistono rapporti segreti ed oscuri, e spesso è difficile decifrare queste connessioni.  La poesia è di Charles Baudelaire, e si tratta del sonetto “Corrispondenze” contenuto ne “I Fiori del male”, del 1857.
Correspondences
La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L’homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l’observent avec des regards familiars.
Comme de long échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les pafums, les couleurs et les sons se répondent.
Il est des parfums frais comme des chairs d’enfants,
Doux comme del hautbois, verts comme les prairies,
– Et d’autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l’expansion des choses infinies,
Comme l’ambre, le musc, le benjoin et l’encens,
Qui chantent les transports de l’esprit et des sens.
Corrispondenze (traduzione)
La Natura è un tempio dove viventi pilastri
lasciano uscire a volte confuse parole;
la attraversa l’uomo tra foreste di simboli
che lo osservano con sguardi familiari.
I profumi e i colori e i suoni si rispondono
come echi lunghi che di lontano si confondono
in una profonda e tenebrosa unità,
vasta come la notte ed il chiarore.
Esistono profumi freschi come carni di bimbo,
Dolci come gli oboi, e verdi come praterie;
e degli altri corrotti, ricchi e trionfanti,
che hanno l’espansione propria alle infinite
cose, come l’incenso, l’ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi e dell’anima i lunghi rapimenti.

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