Incredibile quello che è stato il 1 luglio 2024: il Tour de France che passa sotto casa, tra i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte Patrimonio dell’Umanità! Adoro vedere le corse ciclistiche, ho iniziato a seguire dal vivo il ciclismo prima con mio nonno, quando, durante le elementari, la scuola chiudeva prima per lasciarci andare a bordo strada ad applaudire il passaggio del Giro d’Italia, e poi, a 13 anni, con mio papà, correndo dietro ai ciclisti alla partenza o all’arrivo delle tappe con il mio quaderno degli autografi.
Da allora di esperienze ne ho fatte tantissime, diventando giornalista ho potuto anche vivere dal di dentro questi eventi e, come si sa, ci si abitua a certe cose che una volta erano mitiche e si perde un po’ di entusiasmo. Per questo, ho deciso di essere presente al Tour a bordo strada ed è stato entusiasmante! Pensare che i territori di Langhe, Monferrato e Roero, che vivo e racconto ogni giorno abbiano avuto una ribalta mondiale così prestigiosa è fantastico!
Peccato solo che, chi non conosce il ciclismo e la portata di eventi come il Tour de France, in primis, ma anche il Giro d’Italia, si lamenti sempre e solo per il disagio delle strade chiuse! Ma perché??? Signori, aprite la mente quando capita qualcosa di straordinario tra le nostre splendide colline!
Questa volta mi sono divisa in due: visto che i tempi lo permettevano, io e la mia personale carovana abbiamo azzardato e abbiamo atteso il passaggio della carovana a Calosso, immersi nella core zone dedicata al Moscato d’Asti dei Paesaggi Vitivinicoli Patrimonio dell’Umanità Unesco, per poi spostarci a Barbaresco, sulla salita di quarta categoria, per vedere i corridori immersi nella core zone dedicata al Barbaresco, ovviamente!
A Calosso abbiamo atteso la carovana in un bel clima di amicizia approfittando di quanto organizzato dal Comune per accogliere gli appassionati, con tanto di degustazioni gratuite dei vini dell’Associazione Produttori di Calosso. Li vicino c’era anche una grande installazione dedicata al Tour che hanno realizzato con tanto impegno e passione, studiandola per mesi.
Tanto l’entusiasmo di gente di tutte le età, tantissimi anche gli stranieri presenti a bordo strada. A Calosso c’erano tantissimi norvegesi, così come pure molti svizzeri. A Barbaresco ne avevo un gruppo accanto a me che sventolava con orgoglio la bandiera, ripetendo i nomi dei calciatori che hanno segnato contro l’Italia agli Europei pochi giorni fa… che dire, gli ho fatto i complimenti, ovviamente! Ecco, la presenza a bordo strada di così tanti stranieri è l’effetto Tour de France.
Un passaggio del Tour de France tra i Paesaggi Vitivinicoli che mi ha emozionata perché mai in vita mia avrei immaginato di vedere La Grande Boucle, con la sua grandeur, da queste parti! Grandeur però con un briciolo di delusione perché la carovana pubblicitaria, che avevo visto in Francia anni fa quando ero andata a vedere il Tour in Alta Savoia: qui si è presentata in versione ridotta così come i gadget lanciati al pubblico a bordo strada. Va beh, maglietta a pois, cappellino e scaldacollo li ho presi, oltre al braccialetto e al foulard della Regione Piemonte giallo tour che ci ha permesso di avere qualcosa perfettamente in tinta!
Bello, bello, bello, bello! Viva lo sport che regala momenti di puro entusiasmo!!!
PS. Sono passati oltre trent’anni, i quaderni sono diventati quattro, pieni di autografi di affermati sportivi di ogni disciplina, sono stati chiusi per anni, ed ora li ho ripresi in mano ed iniziato il quinto della mia personale serie “Sportcollection”, come avevo chiamato il primo a 13 anni, grazie alla passione che ho tramandato, inaspettatamente, a mia figlia.
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