Le geometrie della campagna: da Euclide ai campi di grano ai vigneti di Mombercelli

Vi siete mai soffermati a guardare il fascino delle geometrie delle colture?
Devo ammettere che pur avendo uno stretto rapporto con la campagna, ho imparato ad osservare la perfezione delle linee geometriche di campi e vigneti solo di recente, grazie ad opportunità lavorative molto stimolanti. Si tratta di una sensibilità e di un’attenzione nell’osservare quello che c’è intorno a me che ho fatto mia, dopo averla scoperta.

Correre in queste terre, tra Monferrato, Langhe e Roero, permette di rilassarsi ed osservare il frutto di anni di lavoro di chi ci ha preceduto e ci ha lasciato un patrimonio così ricco di bellezza. Ammirarla attraverso le attività outdoor è la scelta migliore per godersi a pieno quello che ci offre questo territorio.
I vigneti di Mombercelli
Quando mi fermo ad ammirare i vigneti, salta subito all’occhio come si possano ritrovare numerosi elementi della geometria che si studia a scuola: è geometria nell’atto pratico, tra filari che scorrono come rette parallele, o vigneti che accompagnano l’andamento dei versanti delle colline con le loro forme triangolari o trapezoidali, o i più classici rettangoli. Le colture sono davvero un tripudio di forme geometriche perfettamente studiate.
Non a caso, nel 1880, Tommaso Guerrino scriveva “Euclide in campagna, ossia Geometria ridotta all’atto pratico con la quale s’insegna a misurare qualunque terreno tanto in piano, quanto in colline, e monti, dichiarandosi diverse ragioni attinenti ai rispettivi confini, e coerenze de’ luoghi.”

Mi piace sempre guardare con estrema attenzione quello che c’è intorno e che racconta di una meticolosità certosina dell’uomo nel trovare un compromesso con la natura. E’ quanto ci raccontano i vigneti del Monferrato, del Roero e delle Langhe, ma anche campi di grano ed altro ancora… Qui sotto vi propongo una foto che ho scattato nella zona di Pontestura, in provincia di Alessandria, in un caldo luglio del 2018. Le linee geometriche del grano già battuto si alternano alla vasta distesa dorata del grano ancora da mietere. Il risultato è un capolavoro della perfetta armonia tra lavoro e natura.
E anche se in questa foto non ci sono io che corro, vi posso assicurare che di qui ci sono già passata, in gara, ma era nel mese di gennaio, sempre del 2018, quando corsi l’affascinante ed impegnativa Trino-Crea.
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