E’ gialla e verde come i colori del piccolo paese di cui porta il nome: la PanCapriglio è la Big Bench certificata numero 144 e si staglia sul Bric d’la Veja, il Bricco della Vecchia, in località Serra, con vista panoramica sull’arco alpino, dal Monviso al Monte Rosa. Per arrivarci bisogna seguire i cartelli rigorosamente giallo verdi e costeggiare un campo per alcune centinaia di metri, prima in pianura e poi con una breve salita.
Una volta in cima al bricco, ecco la vista sulle colline con la Basilica del Colle Don Bosco in primo piano e la Basilica di Superga sullo sfondo. Nelle giornate limpide, si può vedere anche la Sacra di San Michele, me lo ha detto l’amica e collega Daniela Peira, tra le promotrici della costruzione della panchina di Capriglio, di cui se ne prende cura insieme al gruppo di persone che hanno voluto questo punto di interesse anche nel loro piccolo paese. Un paese piccolo in cui è nata una grande donna, la mamma di Don Bosco, Margherita Occhiena.
La panchina è stata inaugurata lo scorso 26 giugno (vi metto il link di ATnews dove si parlava dell’evento -> QUI).
A Capriglio non ho curiosità podistiche da raccontare ma vi posso dire che questo posto mi ha catturata molto per la sua semplicità. Ci sono andata domenica 27 febbraio, in un momento in cui nella natura il colore predominante è ancora per lo più il marrone con le sue varie tonalità, anche se il campo appena seminato che si costeggia per arrivare alla cima del bricco, con il verde brillante delle prime foglie germogliate, fa da contrasto ai colori ancora invernali, ed il colpo d’occhio è speciale. Racconta semplicemente della natura che sta facendo il suo corso, con il passaggio dall’inverno all’imminente primavera. Tanto semplice quanto affascinante.
Io sono arrivata fino a qui in auto, lasciandola dove è indicato l’apposito parcheggio, ma poi mi sono divertita a correre su e giù nei dintorni. L’aria aperta mi fa questo effetto, non riesco a stare ferma!
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