A Belveglio, storie di partigiani tra la Passerella 25 Aprile e il cippo verso il Bricco

Un ponte tibetano in Monferrato? E’ la Passerella 25 Aprile, che trovate tra il verde di Belveglio, che ricorda l’anniversario della Liberazione e i valori della Resistenza, in un punto, sopra il torrente Tiglione, dove un tempo esisteva un ponte di legno che i partigiani usarono per raggiungere i boschi delle colline vicine per nascondersi, durante la Seconda Guerra Mondiale, e che poi le piene di questo torrente spazzarono via.

In ricordo dei valori di libertà e giustizia e per recuperare quello che c’era un tempo, il Comune di Belveglio e il Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato hanno realizzato il progetto del nuovo ponticello pedonale, con questa passerella lunga una trentina di metri  firmata dallo studio dell’ingegnere ambientale Renato Morra.
La passerella ricorda quelle tibetane, ed è composta da funi di acciaio. In fase di presentazione della passerella, inaugurata nel 2019, Morra spiegò così il progetto del ponte: “E’ composta esclusivamente da funi, in acciaio nel nostro caso, unite a spalle, a loro volta in acciaio verniciato. Nel caso di Belveglio ho disegnato le spalle in modo irregolare e inserendo elementi che ricordano i rami di un albero. Oggi una passerella di questo tipo permette di valorizzare gli itinerari in un ambito geopaleontologico di grande rilevanza”.
Prima di raggiungere il ponte, un pannello illustrativo racconta la storia del paese e le sue peculiarità. Fate due passi verso il Tiglione e alzate gli occhi in direzione del paese: vi comparirà uno scorcio quasi fiabesco della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria.

La Passerella 25 aprile sorge poco distante dall’Area Camper e dall’area di sosta attrezzata dal Comune, e da qui partono i sentieri che conducono verso la Riserva Naturale della Val Sarmassa, ricchissima di affioramenti fossili.  Con il suo nome, dicevamo, vuole fissare nella memoria la Resistenza, con le storie di partigiani che tra queste colline si ripetono, se ci si muove sul territorio osservando cosa possiamo incontrare (Ricordate quella di Bricco Crevacuore a Calosso? Bricco Crevacuore, punto panoramico che racconta storie del passato).

Come il cippo che si trova sulla strada salendo dal centro di Belveglio a Località Bricco: una lapide tra il verde ricorda la triste storia di Giovanni Raimondi, siciliano di Corleone, in provincia di Palermo, fucilato a 23 anni proprio in quel bosco. Era partigiano della 100a Brigata, VIII divisione Garibaldi Asti, e morì per mano nazifascista il 29 marzo 1945. La lapide fu fatta realizzare e posizionare in sua memoria dai compagni di lotta.

Il paese di Belveglio contribuì allo sforzo bellico di entrambe le guerre mondiali, e i soldati caduti sono commemorati su una lapida nella piazza del Municipio, piazza Vittorio Veneto.
A Belveglio nacque, nel 1895, Umberto Calosso, uno dei padri costituenti della Costituzione Italiana (per saperne di più clicca QUI).

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