Cercando tartufi di notte a San Damiano d’Asti

Cercando tartufi a San Damiano d’Asti… con una sorpresa finale! Ecco qui il racconto della serata di sabato scorso, 2 novembre, quando ho partecipato alla ricerca simulata del tartufo a San Damiano d’Asti, nuova proposta esperienziale nell’ambito della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco della città di cui ho parlato molto sui social nei giorni scorsi!

Ricerca simulata del tartufo san damiano

E’ stata un’esperienza suggestiva, organizzata dall’amministrazione comunale insieme all’associazione Tartufai Sandamianesi, per vivere in loco la ricerca del tartufo, nella notte, nei boschi, invece che nelle tradizionali tartufaie allestite ad hoc in questi eventi. Nel bosco dietro la Cascina San Luigi, sul crinale che scende verso Ripalda e il torrente Borbore, area boschiva curata dall’associazione, i tartufai, per l’occasione, hanno nascosto alcuni esemplari di tartufo bianco, per andare sul sicuro e fare vedere come i loro cani da tartufo, i tabui, non abbiano avuto problemi a scovarli!

Ricerca tartufo

All’evento ha partecipato moltissima gente, il luogo era isolato, in cima alla collina tra San Luigi e Ripalda, e l’aver allestito un trasporto con navette ha permesso di mantenerlo integro. Poca luce, le torce e le pile dei partecipanti, hanno illuminato la serata alla ricerca dei tartufi bianchi a San Damiano d’Asti. Nel bosco, sono stati allestiti alcuni punti luce con il fuoco, a rendere ancora più suggestiva l’esperienza.

Ricerca tartufo san damiano

Purtroppo il terreno era molto scivoloso per via delle piogge e dell’umidità costantemente presente mattino e sera da queste parti, per cui il percorso nel bosco è stato ridotto rispetto al previsto, ma ha comunque reso l’idea dell’attività che, con pazienza certosina, trifolao e tabui fanno in queste notti autunnali per cercare esemplari di Tuber Magnatum Pico, il tartufo bianco che tanto viene apprezzato a tavola.

Ricerca simulata tartufo

Personalmente la serata è stata resa ancora più elettrizzante dalla mia idea, appoggiata da mio marito con entusiasmo, di arrivare sul luogo della ricerca non in navetta da San Damiano, ma a piedi per le colline da Govone. In una notte stellata ma di luna nuova, quindi decisamente buia, ci siamo avventurati sul crinale della collina, tra boschetti e vigneti, al buio, armati di pila frontale, torcia e bastoni da trekking. Il tutto, la sera del 2 novembre, quando, per tradizione, da queste parti ci si ritrovava a raccontare di masche e storie paurose! (Vi lascio il link al fondo di un mio pezzo su questo tema!)

Cielo su san damiano

E una masca l’abbiamo pure vista!!! Abbiamo sperimentato direttamente il potere della suggestione, quello che faceva nascere le storie che si sono tramandate fino ai giorni nostri. Al ritorno, dopo la cerca del tartufo, quando eravamo quasi arrivati e già rientrati nell’abitato di Trinità, frazione di Govone dove avevamo lasciato la macchina, da lontano, sia a mio marito sia a me, appena vista l’auto in lontananza, abbiamo visto nitidamente la figura di un’anziana signora con abito lungo scuro, scialle sulle spalle e foulard in testa, china a guardare attraverso i finestrini dietro della nostra macchina.
Preoccupata per il ritorno
Un po’ preoccupata per il ritorno al buio dopo l’esperienza di ricerca del tartufo
Pensando di avere delle visioni, ho detto a mio marito: “Guarda, sembra ci sia una vecchina che guarda dentro la macchina!” e lui mi ha risposto: “E’ vero, la vedo anche io!“. Non ci siamo fatti prendere dal panico e ci siamo avvicinati, rendendoci conto che era solo l’illusione ottica creata da un portone ad arco in linea con l’auto e una installazione con i cavi della luce. Il tutto, in prospettiva, da lontano, con il gioco di luce dei lampioni, creava l’illusione di vedere la vecchina! Che, quando siamo arrivati alla macchina, ovviamente non c’era! (Ps. La foto alla masca non l’ho fatta, per rispetto delle tradizioni 😄😉)
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