Oggi sono dolci colline costellate da boschi e colture, ma tre milioni di anni fa qui c’era il Mare Padano: è quello che che si legge guardando l’orizzonte ed osservando il paesaggio dal Belvedere della Collina di San Secondo, a Ferrere.
Anche qui, milioni di anni fa, c’era il mare, dove oggi il blu dell’acqua e stato sostituito dal verde. Ed è proprio da qui che inizio il mio racconto di Ferrere, Comune che si sviluppa su sette colli, proprio come Roma, e che dal Belvedere si presenta in tutta la sua bellezza, incorniciato dalle Alpi: nelle giornate terse, l’occhio va, dalla Bisalta al Monviso fino al Monte Rosa, il colpo d’occhio è davvero speciale.
Al Belvedere di San Secondo svetta un’opera d’arte “Per Ferro del Mare Padano”, realizzato dallo scultore Sergio Omedè e che “riproduce l’effetto del teleobiettivo di una macchina fotografica attraverso cui il paesaggio si rivela in dettagli, scomponendosi in particolari dentro cui l’occhio si accomoda curioso” (per saperne di più clicca QUI).
Un progetto realizzato dal Parco Paleontologico Astigiano, che nei racconti di Giornarunner abbiamo incontrato già altre volte, in particolare a Belveglio e a Valleandona, e che ha permesso di recuperare un’area in cui giacevano solo erbacce e trasformarlo in un punto panoramico mozzafiato.
E anche di qui, come si può vedere dalle foto, passa il lungo percorso di 73 km che unisce sei Comuni della zona: non solo i quattro dell’Unione Terre di Vini e Tartufi, San Damiano d’Asti, Celle Enomondo, Revigliasco d’Asti e Tigliole, ma anche Ferrere e la vicina Valfenera.
È una vocazione verso il ciclo turismo quella di questo Comune, guidato dal sindaco Silvio Tealdi. Un Comune che si trova alle porte del Roero e anche se non rientra ufficialmente tra i paesi roerini, qui le colline ne richiamano le caratteristiche, dovute alla continuità territoriale con il Roero stesso (tanto per capirci meglio, Ferrere confina con Montà). Qui si sviluppano una serie di sentieri tutti da scoprire, immersi nella bellezza non solo della natura ma anche del patrimonio architettonico, con i suoi castelli e i suoi campanili.
Io vi porterò a scoprire diversi scorci del paese, il resto lo lascio a voi, tutto da scoprire! Seguitemi e vedrete che ne vale proprio la pena di scoprire questo territorio, reso gustoso anche da due diverse specialità locali: il miele (ad ottobre è dedicata una rassegna, Ferrere Miele) e i suoi rinomati salumifici.
Se volete saperne di più sul percorso, potete visitare il sito dedicato cliccando QUI da dove potete scaricare la traccia GPX.
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