Rieccomi a tu per tu con un’altra big bench, alla Panchina gigante di San Benedetto Belbo, che è stata allestita in un punto estremamente panoramico, che fa da belvedere sul paese che si staglia sulla collina di fronte.
E’ la numero 85 del circuito ufficiale (coordinate 44.48894, 8.04818) ed è stata donata dal Gruppo Alpini di San Benedetto Belbo. Dove c’è la panchina è stata allestita una piccola area pic nic con due tavolini, una cornice da fotografie molto social e le classiche matitone colorate di cui ormai sono disseminate Langhe, Monferrato e Roero.
San Benedetto Belbo è il paese fonte di ispirazione di Beppe Fenoglio, come si legge sul cartello di benvenuto. Mi piacciono molto le parole usate sul sito del Comune per descrivere il loro paese. “San Benedetto Belbo si adagia tra le verdi colline dell’Alta Langa, una regione ricca di tesori: tartufi, funghi, vigne e noccioleti. Il borgo conserva ancora i tratti di quella mescolanza di tradizione antica, umiltà e fierezza immortalate da Fenoglio in capolavori come “La Malora” e “Il partigiano Johnny”. […] Più defilata rispetto ai collegamenti stradali e ferroviari principali, conserva intatto l’aspetto e l’atmosfera della Langa più autentica, il fascino di una natura matrigna, con inverni rigidi e una terra dura e difficile ma sempre bellissima e insostituibile. Una terra dal passato intenso e vivo di contrasti, segnato dalla povertà e teatro della resistenza partigiana.”
Di San Benedetto Belbo ho un lontanissimo ricordo podistico: non avevo ancora dieci anni, quando partecipai ad una corsa che si svolgeva tutta intorno al Lago delle Verne, un laghetto per la pesca sportiva in fondo alla valle, e vinsi la corsa giovanile Under 14. Si trascorse poi la giornata in compagnia immersi nella natura quasi incontaminata di questa parte di Langa.
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