Entrando al Museo Paleontologico di Asti si viene accolti dalle grandi fauci di uno squalo. Si capisce subito che l’esperienza di visita sarà estremamente coinvolgente.
Quella che vi dà il benvenuto è la ricostruzione in vetroresina della mandibola di quello che era il più grande tra gli esseri marini che popolavano le acque astigiane. Questo squalo era così grande, lungo circa 15 metri, che si cibava di balene e di delfini!
Degli squali, non avendo uno scheletro come invece hanno i cetacei, non sono rimaste grandi tracce, se non proprio i denti, la parte più resistente del loro corpo, e se ne sono trovati molti nelle terre sabbiose della provincia di Asti. E dalla dimensione dei denti si è potuto risalire alla dimensione degli squali e alla ricostruzione di questa mandibola che catapulta in un istante nel Pliocene.
Ritrovarsi a tu per tu con questa mascella è un’esperienza particolare, perché permette di rendersi conto di quanto fossero davvero grossi questi squali! L’allestimento all’entrata del museo accende subito la fantasia ed è facile immaginarsi immersi nel mare, milioni di anni fa! Certo, questi dentoni così aguzzi e affilati fanno venire voglia di scappare velocemente e di addentrarsi nei locali sotterranei del museo per scoprire altre meraviglie!
In effetti di meraviglie ce ne sono proprio tante in questo suggestivo sotterraneo del complesso del Michelerio perché tantissimi sono stati – e sono tuttora – i fossili che emergono dalle nostre terre. Al Museo Paleontologico di Asti se ne trovano esposti alcuni dei principali, con la regina di tutto questo mondo antico: la Balenottera di Valmontasca: ma questa ve la mostrerò in un altro pezzo, voglio portarvi nel museo con calma, a piccoli passi!
Ho scelto di raccontarvi a piccole dosi l’esperienza al Museo Paleontologico di Asti, per lasciare decantare nella mente le varie peculiarità. Ho focalizzato l’attenzione sui fossili degli abitanti del Mare Padano, ma dovete sapere che nell’Astigiano sono stati ritrovati anche resti di rinoceronti, mastodonti, mammuth, bisonti, che abitarono da queste parti dopo il ritiro delle acque del mare ed alcuni di questi sono esposti in questo museo.
Si ringrazia l’Ente di gestione del Parco Paleontologico Astigiano per la disponibilità e la guida ambientale ed escursionistica Federico Imbriano per le preziose informazioni.
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