A Pratomorone tra gusti del territorio e il miracolo della Madonnina di Vulgo Scapenzo

Metti una fresca bottiglia di Roero Arneis, un aperitivo in un giardino meraviglioso e due passi per scoprire la storia di un antico miracolo… basta poco per raddrizzare un periodo in cui le cose non vanno come si vorrebbe. Ma lo strappo alla fascia plantare non mi ferma e mi consolo girovagando tra le belle colline dell’Unione Terre di Vini e Tartufi accompagnata dalle mie stampelle.
La cosa bella di queste terre è che regalano sempre un’alternativa per godersi la bellezza in tutte le sue sfaccettature. Vi avevo già detto che a Tigliole non ci sono solo campanili, ma anche tanti, tanti ristoranti e strutture ricettive. E allora, perché non farsi consolare visitandole in pieno relax, archiviando momentaneamente la corsa? E relax e coccole dalle nostre parti vogliono dire buon vino e prodotti tipici e perché no, anche un buon caffè a bordo piscina.

A Tigliole ci sono diverse case vacanze o B&B, dove poter trascorrere periodi in pieno relax all’insegna della buona cucina, dello sport e della cultura. Mi ha aperto le sue porte “La Rondu Lina”, in frazione Pocola, dove è possibile affittare appartamenti e godersi le vacanze in piena autonomia, coccolati con servizi diversi (come l’affitto delle ebike) e con il piacere di un bagno in piscina. Oltre alla “Rondu Lina”, sempre a Tigliole, ci si può rilassare alla Casa Vacanze “Villa Piemonte”, al B&B “La Carolina”, al B&B “9Cento”, al B&B “Locanda Bellavista” e all’Alberto “Cà Vittoria”.
Siamo vicini ad Asti, a due passi da Alba, dalle Langhe e ai confini con il Roero e la bellezza che si può trovare qui non è certo da meno di luoghi più conosciuti. Per questo mi faccio portavoce di un territorio che merita di essere scoperto e vissuto per la sua tranquillità e il suo grande patrimonio.

Per tirarmi su il morale causato dal mio infortunio, mi sono fermata a Pratomorone, per un gustoso aperitivo dal ristorante Mariuccia, dove regna la tradizione della cucina tipica piemontese.

Da Mariuccia si possono affittare le ebike, grazie alla collaborazione per il noleggio con “Su Due Ruote” di San Damiano d’Asti, per andare alla scoperta dei sentieri di questo paese vocato all’outdoor. E se avrete bisogno di una ricarica per la bici, in centro del paese c’è una colonnina che fa per voi!

Se invece la ricarica la volete voi, la scelta è vasta tra tutti i ristoranti di cui è ricco il Comune  di Tigliole: oltre a “Mariuccia”,  vi ricordo il Ristorante Albergo “Ca Vittoria”, l’Agriturismo “Del Bricco Gallo”, l’Osteria “San Carlo”, il Ristorante “Il Picchio” , Cafè Bistrot “Il Bumbunin”,  e Locanda “Bellavista”.

Ma anche se sono fuori servizio come runner, due passi, anche “stampellati” ci vogliono. E proprio a due passi dal Ristorante “Mariuccia” troviamo un luogo da visitare, con una storia che parla addirittura di un miracolo avvenuto centinaia di anni fa. Si tratta del Santuario della Madonnina di Vulgo Scapenzo, già presente nel Cinquecento, che sorge su una collinetta in posizione panoramica qui a Pratomorone. Dalla chiesa, volgendo lo sguardo verso sud, si vedono i campanili di Celle Enomondo e, più sullo sfondo, di Antignano, svettare in punta alle colline più alte sull’altra sponda del Borbore che scorre nella piana tra Tigliole e Celle.
Dietro al Santuario della Madonnina di Vulgo Scapenzo si cela, dicevo, perfino un miracolo. Sul sito del Comune di Tigliole, molto ricco di informazioni sul patrimonio architettonico e artistico locale, si riporta che “la tradizione popolare racconta che fu la Madonna a indicare il punto dove doveva sorgere la chiesa: nel centro di Pratomorone esisteva una cappella al cui interno era riposta una statua della Vergine Maria. Si narra che una notte la statua abbandonò la cappella per posarsi su un gelso. L’evento miracoloso si ripeté anche la notte successiva. Fu così che i borghigiani deciso di erigere in quel punto il Santuario.” 
La cappella precedente fu abbattuta nel 1790, ma dopo questo episodio si racconta che gli abitanti di Tigliole furono colpiti per tre anni consecutivi da gravi tempeste di grandine. Allora, nel 1793, con le macerie della cappella, costruirono prima un pilone per “rimediare”. Il Santuario della Madonnina di Vulgo Scapenzo come lo vediamo oggi risale al 1846.

Allora, facciamo un brindisi a questo tripudio di bellezza? Cin cin!

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