A Bossolasco ho visitato il Colle della Resistenza. L’ho trovato seguendo il cartello che indicava la presenza di una nuova Panchina Gigante: ancora una volta, torno a ripetere che queste installazioni permettono di scoprire e attirare l’attenzione, seppur indirettamente, su luoghi che molto probabilmente non catturerebbero la stessa attenzione, qualora non ci fosse la panchina come catalizzatore di attenzione.
Ci sono diverse stele che riportano pensieri e poesie legate alla Resistenza ed aiutano a riflettere su quel tempo così difficile.
“Gente di Langa.
Sei stata con noi nei venti mesi della lotta per la liberazione.
Dopo 40 anni come ieri, oggi, sempre, rimani insieme a noi nella difesa della Libertà.
I partigiani della Langa 1945-1985″
Per i morti della Resistenza di Giuseppe Ungaretti fu scritta dal Poeta appositamente per questo colle, inaugurato nel 1968 “dai rappresentanti delle formazioni partigiane, dedicato alla libertà ed a coloro che per essa hanno combattuto, è immerso in una selva che ricrea quella che un tempo ricopriva la Langa. L’anfiteatro, ideato come luogo di raduno, è stato progettato dall’architetto torinese Amodei, mentre lo scultore Santoro ideò il cancello e la struttura centrale.” (Fonte informazioni http://www.bossolascolanghe.it/ )
“Qui vivono per sempre gli occhi che furono chiusi alla luce perché tutti li avessero aperti per sempre alla luce.”
Il parco si trova sul Pian della Croce (posizione QUI) e lo si raggiunge dalla rotonda all’ingresso del paese arrivando da Alba.
Ricordi podistici. Ho corso diverse volte da queste parti, ma una volta, nel 2006, nel corso del giro a tappe delle Langhe e del Roero, qui mi fu vietato di correre. Era il giorno dopo la brutta vicissitudine della disidratazione con notte passata con flebo in ospedale che vi avevo raccontato qui -> https://giornarunner.com/al-ciabot-san-giorgio-si-respira-aria-di-storia/ , nonostante fossi fisicamente a pezzi, avrei voluto ripartire per la tappa successiva, la Bossolasco-Murazzano, ma me lo vietarono. Fu una grande sofferenza per me ma dovetti accettare e guardare gli altri correre.
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