Al Ciabot San Giorgio si respira aria di storia

Dove c’era un castello ora c’è un ciabot, ma l’atmosfera magica non cambia perché la storia qui si sente tutta e si vede ancora!
Di cosa sto parlando? Di un’altra tappa del mio bignami alla scoperta del Roero vissuto nella giornata da LMRLocal con gli Igers, grazie all’Ente del Turismo di Langhe, Monferrato e Roero.

Ciabot San Giorgio

È sempre quella giornata, la location è il bricco che ospita il Ciabot San Giorgio, a Monteu Roero, in località Tre Rivi, luogo che vi lascerà senz’altro a bocca aperta! E non tanto per la salita che si deve percorrere per raggiungere il ciabot, ma per tutto quello che racconta questo luogo!

Ciabot San Giorgio

Circondati da vigneti su tutti i versanti che circondano la sommità, qui si respira l’aria della storia. Austero sovrasta questo bricco il Castello di Monteu Roero, che guarda verso il basso a quello che era il luogo in cui sorgeva, intorno all’anno 1000, il primo castello del paese, il Castello di Pulciano, con al suo interno la Chiesa di San Giorgio. Nel 1500 il Castello venne smantellato e ricostruito un po’ più in su, dove lo vediamo oggi, e con i resti fu costruito un ciabot, quello a cui oggi la famiglia Negro ha ridato nuova vita, recuperando e riportando ad antico splendore questo luogo in cui la storia si respira tutta, grazie anche ad una accoglienza appassionata ed un grande amore per tutto questo che si percepisce dopo pochi istanti che si è qui.

Ciabot San Giorgio

Sulla tovaglietta del Ciabot San Giorgio sono ripercorse le tappe della vita di questo luogo, oggi AgriWineBar nel ricordo di nonna Dina, delle sue sorelle e dei suoi fratelli che giocavano qui da bambini. “Cabiot San Giorgio è per la nostra famiglia il luogo dell’anima proprio come lo era per nonna Dina, nuova forza ed energia.” si legge.
E a proposito di ricordi, secondo voi, questo luogo non richiama anche a me ricordi lontani, in particolare legati alla corsa? Ma certamente! Siamo a Tre Rivi e l’ultima volta che sono passata da queste parti di corsa non è finita molto bene. Correva l’anno 2006, era la seconda tappa del primo Tour delle Langhe e del Roero di corsa. In un rovente tardo pomeriggio di luglio, partimmo da Guarene, con l’arrivo posto a Canale dopo il passaggio da Vezza d’Alba, la salita degli Occhetti, la discesa verso i Tre Rivi e l’arrivo alla bocciofila di Canale. Agli Occhetti ero già in piena crisi, qui vicino passai ormai oltre il limite della disidratazione. Mi trascinai fino a Canale per collassare appena tagliato il traguardo. Il mio tour finì lì, con la notte trascorsa in Pronto Soccorso ad Alba con flebo a reidratare. Fu uno dei momenti più difficili della mia carriera agonistica, ero mentalmente distrutta, oltre che fisicamente.
Ma come sempre riuscii a trovare la forza di riprendermi e oggi, tornare qui in questa veste e pensare a tutti i traguardi che ho raggiunto dopo quella drammatica esperienza mi rende tutto più leggero. E mi godo tutta questa bellezza che soprattutto grazie alla corsa ho imparato a conoscere!

Ciabot San Giorgio aperitivo

Non solo bellezza paesaggistica, ma anche enogastronomica, come le deliziose proposte del Ciabot San Giorgio, accompagnate dalla degustazione del mosto di arneis, prodotto poche ore prima, seguito da un tradizionale Roero Arneis. A proposito di Arneis… vi svelo un segreto. Quando sono negli ultimi km dei caldi e faticosi allenamenti estivi mi sogno sempre un buon bicchiere di fresco Arneis come premio per aver tenuto duro! Sempre qui, abbiamo potuto provare l’analisi sensoriale del miele, a cura di Dario Pozzolo, di cui potete trovare un pezzo a parte (il link è in fondo a questo articolo).
Ciabot San Giorgio salumi
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