Alla RunRivieraRun il ritorno alla Mezza Maratona con il sorriso

L’ultima cosa che mi sarei immaginata di fare, quest’anno, era di correre la RunRivieraRun, cioè di correre una mezza maratona!
Per me la mezza maratona è LA GARA: è la gara che nella mia carriera mi ha dato più soddisfazioni ma mi ha anche fatto piangere tanto, per le delusioni.

La mia prima esperienza risale al 1998 quando, il 20 settembre, corsi a Boves in 1h32’22”: fu il mio primo passo ufficiale verso la mia prima maratona, corsa nel 1998 a Firenze, a 18 anni, come festa per la maggiore età. Dopo pochi mesi corsi la seconda, ad Alba, in 1h28’13” ma poi tornai alle mie distanze preferite, gli 800 e i 400, per ributtarmi sulla corsa su strada definitivamente nel 2002. Di lì la “mezza” divenne una corsa ordinaria, che culminò con il personale, ad Alba, nel 2004, quando corsi in 1h21’36”. Un momento meraviglioso, una gioia immensa come si vede nel mio urlo liberatorio immortalato all’arrivo.
mezza di alba 2004
Ma poi quella divenne la mia croce, non solo delizia. Un brutto infortunio mi fermò a lungo, non riuscii più a tornare vicina a quel tempo, ma corsi innumerevoli mezze maratone tra l’1h23′ e l’1h25′. Mai contenta, ovviamente, perché lontana da quell’1h21 e dal mio sogno di abbattere il muro dell’1h20.
Fino al 2012 andai avanti così, vincendo anche due mezze maratone (Novi nel 2007 e Asti nel 2011), conquistando il titolo di Campionessa Regionale Assoluta Piemontese nel 2010, conquistando tantissimi podi che corrispondevano anche a gruzzoletti mica male a livello di premi. Arrivai anche seconda alla Turin Half Marathon, portandomi a casa 1000 euro, cosa che mi fece invidiare da molte avversarie che avevano scelto di non partecipare alla gara perché sempre di altissimo livello. Io fui fortunata e arrivai seconda assoluta in una gara che faceva parte del circuito mondiale delle mezze!
La Turin Half Marathon 2011
Tesissima, prima della partenza della Turin Half Marathon 2011
Nel 2013, la mononucleosi mi mandò in tilt e da quel momento il mio rapporto con le mezze maratone si incrinò. Non riuscivo più a reggerle mentalmente, non riuscivo più a prepararmi come sapevo. La preparazione confluiva sempre in problemi di salute, ogni volta più gravi. Vi partecipavo comunque ma, con la preparazione a singhiozzo, il risultato per me era sempre deprimente.
L’ultima, nel febbraio 2019, alla MonferRun, fu un supplizio. Non mi sentivo bene e la corsi lo stesso, pochi giorni dopo uscirono fuori magagne che mi tennero ferma per tutto il 2019. Allora decisi che non avrei più corso una mezza maratona. Giunta alla mia 36esima mezza maratona in carriera, era il momento di dire basta. Troppa la frustrazione di partire e non reggere il ritmo prefissato, proprio io che ero stata, nel mio piccolo, una grande domatrice della mezza maratona.
E poi è arrivata, finalmente, questa pazza stagione 2022 in cui ho imparato a godere del fatto di poter correre, dopo tre anni durissimi (non per la pandemia ma per il mio stato di salute!). Il 2022 è stato l’anno in cui ho capito che devo correre per me stessa e fare le cose che mi piacciono per il piacere di farle. Con un pochino di cognizione, ovviamente, ma lasciare andare qualsiasi condizionamento e correre felice.
Quasi 14 km fatti, che caldo!!!
Quasi 14 km fatti, che caldo!!!
Così a maggio davo man forte alla mia società per coprire la 4×100 ai Campionati di società assoluti, a giugno esordivo sui 100 metri, a ottobre partecipavo ai Mondiali di plogging di 7 ore macinando oltre 40 km e portando kg di immondizia, e ieri, domenica 23 ottobre, correvo la mia 37a mezza maratona, da Varigotti a Loano, proprio lì, dove da giovane ho macinato tantissimi chilometri proprio per preparare le mezze maratone.
Con calma e con il sorriso, questi 21 km e 97 metri sono stati così, dall’inizio alla fine! Corsi come il lungo domenicale che volevo fare in uno scenario spettacolare, alla RunRivieraRun, in riva al mare.

RunRivieraRun 2022

Anche quando il caldo inatteso e l’umidità terribile mi hanno fatta vacillare, sono stata tranquilla. Ho fatto la cosa più semplice: ho rallentato, con consapevolezza. Non pensiate sia una cosa facile: io ero abituata a buttare l’anima pur di non perdere posizioni in gara e l’ho pagata caramente con il mio corpo, prima, e la mia testa, poi, si sono ribellati. Ieri, invece, ho pensato solo a me stessa.
Non pensavo che avrei mai più corso una mezza in vita mia e ieri mattina, per la prima volta, prima della partenza piangevo per la felicità. All’arrivo, seppur sfinita, piangevo ancora, per la felicità. E poi, nonostante il tempo assai alto rispetto al mio passato, 1h48’41”, sono perfino entrata nei premi di categoria. La ciliegina sulla torta alla RunRivieraRun.
runrivierarun 2022
Pura felicità, appena tagliato il traguardo! Ce l’ho fatta!!!
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