Sapete cosa sono i Rapulin ‘d San Martin? Sono piccoli grappoli, appunto “Rapulin”, diminutivo del piemontese “rapul”, grappolo, che sono rimasti sui filari dopo la vendemmia. I rapulin maturano più tardi rispetto ai grappoli tradizionali e vengono lasciati dietro per essere raccolti durante il Rapulè, la vendemmia tardiva.
A Calosso, durante il terzo fine settimana di ottobre, si organizza la Fiera del Rapulè con un evento unico nel suo genere. Quest’anno, da venerdì 14 a domenica 16 ottobre, è festa grande, con un tripudio di sapori del nostro territorio, di tradizioni, di cultura! Io sono stata alla serata inaugurale di ieri sera e questa mattina voglio assolutamente condividere con voi l’esperienza, perché c’è ancora tempo per provarla!
Per presentarvi la festa uso le parole del sito del Comune di Calosso. “Un tempo i padroni delle vigne lasciavano che i poveri raccogliessero questi acini tardivi per farne il loro vino.
La tradizione del passaggio in vigna a raccogliere questi piccoli grappoli “ritardatari” ha dato origine alla Fiera del Rapulè di Calosso, che ogni anno il 3° weekend di ottobre attira nella suggestiva cornice del paese migliaia di visitatori per una passeggiata enogastronomica notturna, di crotin in crotin.”
Al Rapulè si può scegliere tra una vasta gamma di piatti tipici della tradizione piemontese. Essendo andata con mio marito e mia figlia, ne abbiamo approfittato per provare tantissime proposte, in modo da farci trasportare in un lungo viaggio di sapori. E quelle che non abbiamo assaggiato ieri sera le recupereremo nel week end perché ci torniamo! Vi mostro un po’ di foto a riguardo… parlano da sole!
Aggiornamento domenica 16 ottobre: come anticipato sono tornata a Calosso domenica per continuare a vivere l’esperienza alla Fiera del Rapulè, dunque aggiungo le foto di altri piatti!
La Fiera del Rapulè di Calosso è anche l’occasione per visitare le cantine, i crotin, che sono scavate nel tufo sotto le case del concentrico del paese. Una caratteristica così forte che in occasione del Rapulè i crotin diventano la moneta ufficiale dell’evento!
Durante la pandemia avevo avuto modo di visitare i crotin – allora vuoti per via delle situazioni contingenti – e di mostrarveli, auspicando il ritorno del “rapulè” e, dopo un’edizione del 2021 contingentata, quest’anno il Rapulè è ritornato agli antichi fasti, anche se per le giornate di sabato e domenica bisogna prenotarsi acquistando il ticket per accedere alla fiera. Per le info pratiche, i menù, le mostre e tutto quello che c’è da sapere sulla Fiera del Rapulè vi lascio il link ad Atnews così se volete partecipare troverete tutte le informazioni: per leggere l’articolo cliccate qui -> RAPULE’ CALOSSO.
Non solo enogastronomia, però: in occasione della festa sono allestite diverse mostre, e si visita il paese accompagnati da musica con tanti artisti sparsi per i vicoli e le suggestive piazze.
Se volete approfittarne mentre siete a Calosso per conoscere ancora di più il territorio, vi ricordo anche che si può provare il percorso di circa 9,5 km immersi tra i Paesaggi Vitivinicoli Patrimonio dell’Umanità Unesco (trovate il link con la mappa e le info in fondo a questo articolo).
Io l’avevo provato la scorsa estate e me ne sono innamorata: è un percorso saliscendi che si snoda tra i vigneti vocati soprattutto a Moscato, ma anche di viti che producono vini autoctoni come il Calosso DOC, prodotto con le uve del raro vitigno Gamba di pernice.
Tutta questa bellezza merita un brindisi, a Calosso e alla Fiera del Rapulè!
E pure un bel giro nelle vigne per smaltire il pranzo della domenica e vedere i rapulin!
Per immergervi ancora di più nell’atmosfera, ecco qui la fotogallery della mia golosa esperienza alla Fiera del Rapulè!
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