“Defibrilliamo le coscienze”: l’iniziativa del cardiologo runner Giuseppe Colangelo

Oggi voglio affrontare un argomento non usuale ai racconti di Giornarunner ma che mi sta molto a cuore e rappresenta la base per godersi la bellezza di muoversi tutelando la propria salute e quella degli altri. Tramite i social sono venuta a conoscenza del progetto del cardiologo runner Giuseppe Colangelo (su Instagram @topcardiorunner ) che si sta mobilitando per diffondere sempre più la cultura della prevenzione di problemi cardiaci che sono talvolta letali anche tra i podisti. Abbiamo avuto modo di fare una bella chiacchierata ed ho scoperto che, pur vivendo in Campania, ha visitato di recente il mio bel paese, Govone, e la mia città di adozione, Asti, durante il periodo del “Magico Paese di Natale”!

“Sono circa 50mila i decessi ogni anno per morte cardiaca improvvisa. Numeri allarmanti, aumentati a seguito dell’emergenza sanitaria, con tante persone che spesso per paura non si recano in pronto soccorso e non effettuano i controlli.”  Giuseppe mi ha raccontato quello che è il suo impegno e di come sia molto difficile prevenire a livello medico. Anche se lui si dà molto da fare con giornate di screening specifiche per fare prevenzione diretta, un altro modo di riuscire a contenere il problema è avere sempre più dispositivi come defibrillatori a portata di mano e, soprattutto, che sempre più persone li sappiano usare per intervenire prontamente in caso di necessità. 
Siamo podisti, sappiamo che i minuti sono preziosi, e in questo caso lo sono ancora di più, perché si parla di salvare delle vite. La morte cardiaca improvvisa è una delle maggiori cause di mortalità fra giovani e adulti e se non si è in grado di intervenire in pochi minuti (4+6 min. al massimo) con un massaggio cardiaco e una scarica elettrica, la morte è certa.
Fin da ragazzina ho avuto la consapevolezza che anche il mondo della corsa non fosse esente da morti improvvise per problemi cardiaci che non erano stati rilevati dalle consuete visite mediche, non per negligenze mediche, ma proprio per la difficoltà in sé. Ci sono diversi “Memorial”, corse singole o circuiti podistici, dedicati a persone sportive che ci hanno lasciato improvvisamente durante una competizione. E mi è pure capitato di assistere personalmente ad una situazione così tragica, in una corsa campestre, dove un podista fu stroncato da un infarto mentre ritirava il pacco gara dopo la sua gara. Vani furono i tentativi di rianimarlo.
Queste sono esperienze che non si dimenticano: per questo, quando Giuseppe mi ha raccontato la sua mission, ascoltando le sue parole e sentendo la sua determinazione, ho deciso di scrivere questo pezzo per dare il mio piccolo contributo in un percorso che dovrebbe essere una vera e propria rivoluzione della base della nostra società. Nonostante siano anni che se ne parli e che sono attive iniziative, anche dalle mie parti, nelle scuole, nelle aziende e in diversi ambiti da parte di associazioni che si danno da fare, sappiamo che non è ancora abbastanza.

Giuseppe Colangelo, nativo di Lamezia Terme e attualmente in servizio in Campania, ha avviato il progetto “Calabria Cardioprotetta”, che vuole essere un esempio virtuoso da fare conoscere e modello da esportare in tutta Italia. Grazie ad una raccolta fondi sono stati installati tre defibrillatori semiautomatici in tre diversi punti strategici della città di Lamezia Terme.
Questa la breve storia e gli obiettivi di Calabria Cardioprotetta: “L’installazione di tre PAD sul territorio cittadino è stato solo il punto di partenza di un percorso di sensibilizzazione e di promozione di una cultura della “cardioprotezione” come strumento decisivo per prevenire la morte da arresto cardiaco che tra marzo 2020 e marzo 2021, complice anche la situazione sanitaria emergenziale collegata al Covid 19, ha colpito nel nostro Paese oltre 100mila persone, con un aumento del 60% rispetto agli anni precedenti. Un bollettino quotidiano “drammatico” che può essere fermato solo con le armi della formazione e della prevenzione, che rappresentano la mission fondamentale di “Calabria Cardioprotetta”.
La disponibilità di defibrillatori semiautomatici pubblici e di persone in grado di attuare le manovre di primo soccorso rappresenta un’opportunità concreta per salvare vite umane. Per questo l’obiettivo è quello di proseguire nella campagna “Calabria Cardioprotetta” promuovendo corsi nelle scuole, associazioni, parrocchie, attivando le tante realtà associative per stimolare l’impegno di tutti a “prendersi cura” dell’altro e degli altri, partendo dai comportamenti quotidiani.”

Lo sport aiuta nella prevenzione di malattie cardiovascolari ma, come i fatti di cronaca ahimè ci raccontano, anche gli sportivi non sono esenti da improvvisi arresti cardiaci e l’intervento con le giuste manovre e con il dae può salvare vite. Nella chiacchierata con Giuseppe mi ha contagiato il suo entusiasmo nel raccontare gli obiettivi già raggiunti e quello che vogliono fare gli amici di “Calabria Cardioprotetta” che hanno coniato un motto davvero speciale: “Defibrillare le coscienze!”. Per conoscere meglio le iniziative e lo spirito di Giuseppe Colangelo vi consiglio di visitare la Pagina Facebook di “Calabria Cardioprotetta“.
Vi lascio con una domanda: voi sareste in grado di intervenire se un podista che vi corre a fianco fosse colpito da un infarto? Cosa fareste? Fermiamoci un attimo a riflettere e capire cosa possiamo fare per il bene di tutti.


Se è la prima volta che visitate il mio blog, vi invito a curiosare tra i miei pezzi per un viaggio virtuale tra Langhe, Monferrato e Roero.
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