Ricordate quando vi ho parlato dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero? Nella giornata speciale con gli Igers, lo scorso settembre, non solo siamo andati a fare trekking tra le Rocche del Roero, sul Sentiero del Gioco, ma abbiamo raggiunto il Santuario dei Piloni, a Montà, dove si trova il più piccolo dei Sacri Monti piemontesi.
Di quell’entusiasmante giornata ero in debito di questo racconto, ma ho atteso un po’ per tornarci e vedere il Sacro Monte in una giornata di sole, facendo un bel giro di corsa sui sentieri scoperti allora. Per quanto il luogo sia suggestivo sempre, rivederlo in una tersa giornata di sole permette di apprezzarlo ancora di più: la bellezza risalta e l’effetto benefico su spirito e corpo viene ancora di più amplificato. Guardate un po’…
La differenza rispetto alla prima visita sta nel forte sole che crea giochi di luci e di ombre per via degli alberi che circondano il Santuario e … io infreddolita perché i gradi sono pochi pochi!
Cenni Storici. Il Sacro Monte di Montà d’Alba, che sorge in borgata Laione, ai confini con Santo Stefano Roero, ospita una chiesa romanica conosciuta come il Santuario dei Piloni, la cappella del Santo Sepolcro (foto di copertina), la Grotta dell’Agonia (nella foto sopra), costruita su resti di antiche mura romane, e tredici piloni che rappresentano la Via Crucis, costruite nel 1775 dalla comunità locale. Il luogo in cui sorge il complesso religioso è noto come Valdiana (Vallis Dianae), un’area di boschi e anfratti già consacrato alla dea della caccia in età pagana.
Nell’esperienza in gruppo con gli Igers, abbiamo raggiunto questo luogo suggestivo dai boschi e, prima di arrivare all’area del Sacro Monte, dopo aver incontrato la masca Micilina, abbiamo avuto il piacere di incontrare l’eremita Doro, che da tantissimi anni si occupa dell’area a ridosso del santuario, dove ha creato e cura con dedizione un magnifico giardino roccioso con diverse piante officinali. E’ un’istituzione da queste parti!
Ovviamente, era presente anche nel mio secondo giro al Santuario dei Piloni: l’ho visto da lontano mentre era indaffarato tra le erbe officinali.
E’ uno spettacolo inaspettato quello che si apre di fronte ai propri occhi guardando il frutto del lavoro certosino di Doro, in queste terre sabbiose da un colore così intenso, che regalano uno scenario unico nel suo genere. Tornandoci a distanza di due mesi i colori sono ovviamente diversi, ma la meravigliosa giornata di sole ha reso tutto ancora più spettacolare.
Fa un po’ effetto correre in un luogo sacro ma è un’esperienza unica. E’ un posto che invita al cammino, al movimento, legandolo sì alla religione, ma rappresentando anche una porta verso le Rocche del Roero. Terminata la lingua di strada asfaltata tra i piloni, ci si ritrova nei boschi e sui sentieri curati dall’Ecomuseo delle Rocche, fatto di sentieri e radure, punti panoramici su rocche scoscese e percorsi tutti da scoprire.
E un bel giro di corsa nei boschi è quello che ci vuole per rendere perfetta la gita al Santuario dei Piloni!
Non vi piace correre? Dovete coniugare famiglia e sport? Vi assicuro che questo luogo è l’ideale anche per chi ha bisogno di stare all’aria aperta, di fare due passi, di staccare un momento dal mondo, anche senza correre. L’effetto benefico vale per tutti, grandi e più piccoli. Parola di runner con marito e figlia a seguito 😉.
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