Le Rocche del Roero sono un’area impervia ricoperta da una fitta boscaglia che dona due gioielli molto preziosi: il tartufo bianco e il miele.
E se il tartufo bianco d’Alba, il tuber magnatum pico, non ha bisogno di presentazioni, il miele del Roero è un prodotto magari un po’ meno conosciuto ma altrettanto di grande qualità.
Se vi dedicate ad attività outdoor tra i moltissimi sentieri del Roero non resterete stupiti del fatto che questi boschi possano donare mieli prelibati. Nella mia giornata da LMRLocal con gli Igers, dopo la camminata a tu per tu con i boschi (ricchi di mille sorprese, come vi ho raccontato) ho potuto conoscere da vicino questo gioiello del Roero attraverso l’analisi sensoriale guidata dell’apicoltore Dario Pozzolo, con la degustazione ospitata dallo splendido Ciabot San Giorgio, a Monteu Roero.
Quando vi ho detto, nell’articolo sulle Rocche del Roero, che quella giornata era stata un condensato di esperienze che coinvolgevano i cinque sensi, non esageravo mica!
Quattro sono stati i protagonisti di questo momento interessante, tutti mieli provenienti dai boschi del Roero: il miele di acacia, il miele di melata di meccalfa, il miele di tarassaco e il miele di castagno. Quattro gusti diversi, quattro densità diverse, ma in tutti si sente forte il profondo legame con il territorio del Roero, anche grazie alla passione trasmessa da Dario Pozzolo, che oltre ad essere lui stesso produttore, è iscritto all’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele.
Provare questa esperienza, culminata in un doppio assaggio bendati per riconoscere il miele assaggiato dopo la prima degustazione, dopo aver camminato negli stessi boschi da cui proviene questo miele l’ho trovato davvero molto coinvolgente. È stata talmente coinvolgente che ci si ritrova, nell’entusiasmo dell’esperienza, a provare a farsi un selfie… bendati! Lo ammetto, è paradossale provare a farsi un selfie bendata ma sotto gli effetti del miele l’ho fatto davvero… immortalata da Francesco Montefusco, su IG @futre1000 mentre ero intenta nella difficile prova (sotto potete vedere lo scarso risultato del tentativo di selfie bendata…)!
Questo Roero è davvero colmo di risorse! E tutto questo è lì che vi aspetta!
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Vi racconto il Roero, la mia fonte di ispirazione
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