Cosa sappiamo sulla medicina di genere?

Secondo appuntamento con il percorso su “Donne e Benessere” proposto da Giornarunner in collaborazione con Hastafisio, il Centro di Medicina dello Sport e Fisioterapia di Asti, per parlare di rispetto tutto l’anno, oltre il 25 novembre ed oltre l’8 marzo attraverso una serie di approfondimenti rivolti a tutti.
Avete mai sentito parlare di medicina di genere? Oggi vi vogliamo parlare di questo tema di cui a livello scientifico se ne parla da metà degli anni ’90 ma che non è ancora così diffuso nella quotidianità.
Ma prima di addentrarci su contenuti più tecnici, ci tenevo a sottolineare come in Hastafisio ben i 2/3 dello staff sia al femminile! Dove lo trovate un ambiente lavorativo in questo settore in cui la componente femminile è così numerosa, oltre ad essere altamente qualificata, ovviamente! (Come d’altronde pure lo staff maschile!)
Ecco, dunque, come mai Hastafisio è caratterizzata da una spiccata sensibilità verso la diffusione di consapevolezza e conoscenza rivolta al benessere e alle “battaglie” quotidiane affinché il movimento aiuti a vivere meglio.
Laddove il movimento, da solo, non basta, bisogna ricorrere alla medicina tradizionale in cui, come detto, si sta facendo largo il concetto di medicina di genere.
Il concetto di Medicina di Genere nasce dall’idea che le differenze tra uomini e donne per quanto riguarda la salute siano legate non solo alle caratteristiche biologiche e alla funzione riproduttiva, ma anche a fattori ambientali, sociali, culturali e relazionali definiti dal termine “genere”.
Il “genere” è una nuova dimensione della medicina che introduce nella valutazione delle patologie e nella loro gestione, non solo la considerazione del sesso biologico ma anche di altri parametri come l’età, l’etnia, il livello culturale, la confessione religiosa, l’orientamento sessuale, la condizione sociale ed economica.

Panchina rossa Santa Margherita di Costigliole d'Asti

Sul sito del Ministero della Salute è disponibile un interessante approfondimento sul tema, dove la medicina di genere viene definita come “una scienza multidisciplinare che si propone, attraverso la ricerca, di identificare e studiare le differenze tra uomo e donna, non solo nella frequenza e nel modo con cui si manifestano le malattie, ma anche nella risposta alle terapie. La finalità di tale studio è quella di impostare dei percorsi preventivi, diagnostici, terapeutici e assistenziali specifici per ciascuno dei due sessi.”
Molte malattie comuni a uomini e donne presentano spesso diversa incidenza, sintomatologia e gravità nei due sessi. Uomini e donne possono inoltre avere delle reazioni differenti alle terapie. Anche l’accesso alle cure presenta rilevanti diseguaglianze legate al genere.
Alla base di questo nuovo modo di vedere, c’è la constatazione che la “ricerca medica era basata prevalentemente sugli uomini” e la differenza tra uomo e donna a livello medico veniva contestualizzata solo ad un discorso di apparato riproduttivo ma non è così. Pensate se fossimo tutti più consapevoli – non solo, dunque, il mondo sanitario – delle differenze nell’insorgenza delle malattie, nei sintomi, nella prognosi e anche nella risposta ai trattamenti tra uomini e donne, anzi tra generi… saremmo sicuramente meno insofferenti verso i malesseri di chi ci sta accanto, prendendoli per quello che sono davvero e non alla luce di certi stereotipi mentali che, alla lunga, possono sfociare in tensioni familiari ed in violenza.
Per questo articolo ho scelto di mostrarvi la Panchina Rossa che si trova davanti alla Chiesa di Santa Margherita, a Costigliole d’Asti. E’ stata installata qui nel decennale dell’Orecchio di Venere, il centro antiviolenza della Croce Rossa di Asti, nel 2019. Si trova a poche centinaia di metri dalla casa di Elena Ceste e con la sua presenza vuole ricordare costantemente che “La Violenza sulle Donne è un Crimine”.
Non dobbiamo dimenticarlo mai, 365 giorni l’anno.
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Panchina rossa Santa Margherita di Costigliole d'Asti

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