Allenamento alternativo nella campagna govonese

Questo allenamento fatto nella campagna govonese ve lo devo proprio raccontare. Troverete questo contenuto nelle “esperienze sensoriali” perché faticare immersi tra le vigne, con l’uva quasi pronta per essere vendemmiata, tra le nocciole quasi tutte raccolte, pioppeti, frutteti e tartufaie è un’esperienza! Almeno per chi è sportivo come me, che considera la fatica alla stregua dei cinque sensi!
Senza fatica non si ottiene nulla, ma c’è fatica e fatica! Infatti, per correre serve della forza e, più si va avanti con gli anni, più è importante curare questa parte di allenamento.
La corsa a ginocchia alte
La corsa a ginocchia alte
Personalmente non devo mai dimenticare nel corso dell’anno di fare dei richiami, cioè degli allenamenti che ricaricano i muscoli, altrimenti, dedicandosi alla sola corsa, arriva il momento in cui i muscoli si sentono svuotati e si fa una grande fatica nel fare cose normalmente semplici. Una brutta fatica!
Oggi ho fatto un primo lavoro di forza utile per i miei prossimi impegni agonistici e l’ho fatto tra i vigneti, i noccioleti e le tartufaie govonesi, di cui di solito vi racconto dopo esserci passata correndo.
Le divaricate sagittali
Le divaricate sagittali
L’allenamento di oggi che mi ha proposto il mio coach, Bruno Santachiara, mi è piaciuto molto e mi ha permesso di vivere le strade dei percorsi outdoor govonesi in modo alternativo. Vi assicuro che la location di quelle che piacciono a me mitigava un poco la fatica, in questo caso una bella fatica, che è stata davvero tanta!
Ho scelto 500 metri di salita su cui si passa se percorrete il giro di San Pietro, uno dei percorsi dell’outdoor di Govone, oppure, in discesa, sul percorso di Molino Gerotte.
Ogni 100 metri mi fermavo per un esercizio di potenziamento: corsa a ginocchia alte in salita (10 toccate per gamba), 10 divaricate sagittali, 10 toccate per gamba di corsa calciata, 10 mezzi squat jump e infine 10 balzi. Ritorno di corsa in discesa e di nuovo su, per tre salite e quindi stazioni per 17 minuti abbondanti di lavoro.
Il mezzo squat jump
Il mezzo squat jump
L’obiettivo è arrivare fino a 40 minuti totali, ma andiamoci piano! Fare le cose in modo graduale è fondamentale per non farsi male!
Ho condiviso questo allenamento perché mi sembra un modo alternativo per vivere il mio bel territorio ma mi raccomando, non provatelo se non siete allenati adeguatamente o se non conoscete come eseguire i singoli esercizi, correreste il rischio di farvi male!
I balzi
I balzi
LEGGI ANCHE
Outdoor a Govone: il percorso di Cadiliano, Stella e San Pietro
Outdoor a Govone, vi lancio una sfida sul percorso di Molino Gerotte

Se volete seguirmi sui social, ecco le mie pagine:
            

“Comunicare la Bellezza III: Giornarunner” è un progetto dell’Associazione L’Astigiano 3.0, in collaborazione con l’Associazione Lo Sport è Vita, per la promozione del territorio e di un modo di vivere salutare e sostenibile.
Il progetto gode del Patrocinio dell’Ente del Turismo Langhe Monferrato Roero e dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato

Please follow and like us: