Belveglio, non un paese grande ma un grande paese… che si prepara a fare festa!

Proseguiamo il nostro giro a Belveglio cominciato dal ponte tibetano e il ricordo dei partigiani.
Una cosa che mi ha sempre colpito di questo posto è il cambiamento del suo nome nel corso della storia, passato da Malamorte a Belvedere e poi Belveglio. Le cronache medievali raccontano di questi luoghi come terre di “Malamorte” per le continue guerre che si svilupparono intorno al castello, che ora si intravede solo in alcuni periodi dell’anno, perché circondato da alte fronde. Secondo gli storici si chiamò Malamorte fino alla fine del XIV secolo.
Panorama su Belveglio
Sembra che sia sotto il dominio di Luigi I° Duca d’Orleans che il nome fu cambiato da Malamorte a Belvedere, più precisamente Bellumviderium Astensium, per arrivare durante l’epoca napoleonica a prendere l’attuale nome di Belveglio. E meno male che lo hanno cambiato, perché questo paese, il cui slogan è #nonunpaesegrandemaungrandepaese è ricco di bellezza, tra colline dove si alternano boschi e vigneti e panorami mozzafiato, un paese guidato da un sindaco giovanissimo, classe 1998, Christian Vercelli, che è stato eletto nel 2019.
Ricordate però che a Belveglio ci ero già passata? Ero proprio all’inizio del mio racconto da Giornarunner, era ottobre 2020, e vi avevo raccontato alcune curiosità sull’area attrezzata alle porte del paese.  Avete visto come risplende ora, fin dalle prime luci del mattino?
Belveglio in autunno - ottobre 2020
Belveglio in autunno – ottobre 2020
Vista su Belveglio
Belveglio di prima mattina in una giornata estiva – giugno 2021
Qui di fronte c’è una attrezzata area camper e anche una bella dotazione di attrezzi per fare attività sportiva all’aria aperta. E qui, a fine luglio, la Pro Loco organizza una due giorni di festa basata sull’enogastronomia, con due serate di “Pub nel Parco”: per tutte le informazioni, vi rimando al mio articolo su ATnews dove troverete tutto quello che c’è da sapere -> “Pub nel Parco” a Belveglio
Belveglio si sviluppa nel borgo dove si trova il palazzo del Municipio, la chiesa parrocchiale di Santa Maria. Salendo verso il castello, che in estate è nascosto tra grandi alberi, si incontra la chiesa sconsacrata di San Giorgio, utilizzata come Auditorium per eventi musicali e culturali. Una particolarità del nucleo di Belveglio è la presenza della Corte dell’Uva Holiday Apartments, proprio nel cuore di quello che era il borgo antico. A Belveglio c’è anche un’altra struttura ricettiva, la Casa del Roseto, immersa tra i campi fuori dal centro abitato. Un’altra particolare presenza è Belveglio è il Nuovo Mollificio Astigiano, una realtà industriale produttrice di molle, molto sensibile alle tematiche ambientali e al territorio.
Belveglio e la Chiesa di Santa Maria
Un territorio, quello di Belveglio, che si sviluppa su 5,4 km quadrati, tra il borgo e frazione Bricco, alternando boschi a superficie vitata, in particolare di vigneti dove nasce il Nizza DOCG. Ma ai vigneti dedicherò uno spazio a parte, nei prossimi giorni.
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