A piedi a Gorzano tra i colori dell’autunno

Inebriante è la parola giusta per descrivere l’atmosfera che si respira correndo a Gorzano, una delle numerose frazioni di San Damiano d’Asti.
Siamo alle porte del Roero, al confine con Cisterna d’Asti, qui le colline diventano più alte, lasciandosi alle spalle quelle più dolci dell’Astigiano e il panorama di cui si può godere vale la “fatica” di scoprire a piedi questi luoghi. Il periodo poi è perfetto: le vigne iniziano a tingersi dei colori d’autunno e presto sarà il clou dello spettacolo del foliage. Così, oltre ai benefici dell’attività fisica all’aria aperta, godremo anche degli effetti per la mente della cromoterapia, visto che davanti ai nostri occhi apparirà una tavolozza di colori che vi conquisterà.
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Ma come godersi tutta questa bellezza? A Gorzano non ci sono percorsi segnalati ma la conformazione della frazione è un invito a scoprirla liberamente. Vi suggerisco un percorso di base ma l’esperienza è da vivere lasciandosi guidare dalla bellezza che vi circonda e dalle numerose stradine sterrate che incontrerete.
Il consiglio è di partire dalla piazza della chiesa di Gorzano, quella maestosa opera neogotica di cui vi avevo raccontato a inizio primavera.

Se si prende la strada di fianco alla scuola elementare, dopo un breve tratto di pianura si inizia a salire tra le vigne. Su queste colline si incontrano diversi punti che richiamano la religiosità: siamo in terre che hanno un legame storicamente molto forte con la religione di cui sono testimonianza le numerose cappelle e i piloni che si incontrano.

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Salendo si incontra una ristrutturata croce bianca tra le vigne che ricorda l’Anno Mariano del 1954, mentre salendo ancora, poco dopo, guardando verso valle, l’attenzione sarà catturata da una cappella che spunta in cima ad un bricco, immersa tra i vigneti.

pilone dell'ascensione Gorzano

Si tratta del Pilone dell’Ascensione: è impossibile non vederlo e non essere attirati dalla voglia di raggiungerlo. E’ tenuto benissimo e in questo luogo si respira aria di pace e tranquillità, immersi in una campagna curata e amata.

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Sul pilone c’è un pannello che riporta indietro nel tempo, ad un lontano culto popolare tramandato nel corso dei secoli.  Vi riporto la descrizione che spiega che il pilone “fu costruito come ex voto per uno scampato pericolo e successivamente utilizzato come luogo di aggregazione della comunità cristiana per unirsi in preghiera.” 
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Di questo pilone non c’è traccia nelle carte napoleoniche, invece si sa che la sua presenza era già nota a metà dell’800. Il terreno su cui sorge, con annessa cappella, fu acquistato dalla famiglia Barolo e, nel 2011, su consenso e con l’aiuto della famiglia Barolo stessa, l’azienda agricola CarlindePaolo si impegnò nella sua ristrutturazione, nell’ambito del proprio progetto “Valorizziamo il Territorio delle Colline Alfieri” che riportò a nuova vita questa ed altri simboli religiosi che incontriamo sul nostro cammino qui a Gorzano.

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Come abbiamo imparato a conoscere a Celle Enomondo, altro Comune facente parte dell’Unione Terre di Vini e Tartufi, caratterizzato da un patrimonio immenso di cappelle e piloni, la conoscenza del territorio passa anche attraverso il recupero di queste tracce del passato, perché ci raccontano storie di chi ha vissuto qui prima di noi e ha voluto lasciare un segno tangibile.

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Un’altra caratteristica che mi ha colpito di questa zona è che una volta raggiunta la cima della collina, dopo essere stati immersi tra i vigneti, intervallati da noccioleti, la vegetazione cambia sulla strada che percorre il crinale, facendosi più boschiva e per ritornare nell’abitato di Gorzano si dovrà scendere attraversando scenari completamente diversi rispetto all’altro versante.

Nel mio pomeriggio alla scoperta di Gorzano mi sono lasciata trasportare dalla vista e dal cuore, andando a zonzo tra vigneti e stradine senza GPS. Come vi ho anticipato prima, vi lascio una traccia di quello che potrebbe essere un circuito da provare, di circa 5 km, ma credo che l’ideale sia partire e lasciarsi guidare dai sensi e dalla curiosità per una bellissima esperienza all’aria aperta immersi nella bellezza, frutto di lavoro certosino dell’uomo che ha saputo valorizzare con rispetto e tanta passione quello che questa terra può dare.
Qui troverete un’idea di percorso ad anello -> Gorzano
mappa gorzano

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Un’ultima curiosità. Quest’estate ho avuto modo di apprezzare il fantastico fritto misto alla piemontese cucinato dalla Pro Loco di Gorzano. Ritornare qui mi ha fatto venire in mente quella gustosa serata e allora inserisco anche questa foto!
fritto misto gorzano
Sono due anni che vi porto in giro per farvi conoscere alcuni particolari di San Damiano d’Asti, è venuto il tempo di fare un bel riepilogo di tutto quello che ho vissuto e raccontato su questa fervida realtà di confine della provincia di Asti.
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