Nel mezzo del cammin di nostra vita

Eccoci giunti a metà del nostro cammino che vede Giornarunner® e Hastafisio, il Centro di Fisioterapia e Medicina sportiva di via Sanguanini di Asti, insieme per conoscere e riflettere su situazioni quotidiane che riguardano le donne, con ricadute sui rapporti in famiglia, al lavoro, nel tempo libero.
Conoscere per capire e rispettare: il nostro intento è dare un piccolo contributo per aiutare le donne a non sottovalutare i segnali che manda il corpo, ascoltarli e farsi aiutare, meglio ancora partendo dall’attività fisica che è sempre un toccasana, anche per la mente.
Abbiamo iniziato il percorso chiedendoci perché spesso è difficile prendersi cura della propria salute, per poi cercare di capire cos’è la medicina di genere. Abbiamo continuato parlando del mal di testa da tensioni muscolari e di come lo sport possa aiutare a stare meglio, della depressione e di come combatterla con il movimento, per poi provare a capire la sindrome premestruale.
Oggi affrontiamo l’altro lato della medaglia: dalla sindrome premestruale alla menopausa, situazione che la donna deve affrontare nel mezzo del cammino della propria vita. Ho scelto di abbinare delle foto scattate stamattina accanto al fiume perché rappresenta una metafora della vita.

La menopausa non è una malattia ma un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità.” è il concetto chiaramente espresso sul sito del Ministero della Salute. In questo periodo cambiano gli equilibri ormonali, possono insorgere disturbi per cui ci sono cure e rimedi. Dunque, il primo passo è la consapevolezza che con la menopausa davanti a sé la donna ha ancora un orizzonte vastissimo, deve solo riassestarsi per trovare lo stile di vita adatto per prevenire eventuali malattie legate al calo degli estrogeni.
Anche in questo speciale, lasciamo la parola a Glenda Santinoli, dello staff di Hastafisio, che ci aiuta ad approfondire, come al solito, il tema dal punto di vista scientifico.
Per molte donne questo cambiamento è liberatorio, per altre invece è un periodo negativo perché segno di invecchiamento. In ogni caso la menopausa è accompagnata da una moltitudine di sintomi e problematiche di salute.
La menopausa rimane una grande sfida per i professionisti della salute perché sebbene ci siano dei classici sintomi tipici della menopausa, non esiste una tipologia “classica” di paziente. I clinici si devono confrontare con i sintomi della menopausa in aggiunta ai sintomi associati all’avanzare dell’età.
La menopausa in genere si verifica tra i 45 ed 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro). Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino allora dalle ovaie.
Con la diminuzione degli estrogeni la donna è più esposta al rischio di malattie serie.
La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale).
Per questo è importante che sia la donna, sia chi le sta vicino, sappia a cosa sta andando incontro con la consapevolezza che certi cambiamenti sono normali e vanno affrontati. La terapia ormonale sembra essere l’intervento più efficace per agire su questi disturbi.
Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni.

La prevenzione delle complicanze cardiovascolari e osteoarticolari può essere messa in atto fin da subito. Oltre all’importante ruolo delle terapie farmacologiche (fondamentali in molti casi), è ormai nota l’efficacia dell’esercizio fisico per prevenire e/o curare queste due diffusissime problematiche. Le attuali linee guida per la prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari raccomandano almeno 150 minuti alla settimana di esercizio moderato o 75 minuti alla settimana di esercizio intenso, in aggiunta a 2 sedute a settimana di rinforzo muscolare.
Chiariamo cosa si intende per esercizio leggero, moderato e vigoroso:
– Leggero: camminata <4,7 km/h (50-63% della massima freq. cardiaca)
– Moderato: camminata 4,8-6,5 km/h (64-76% della massima freq. cardiaca)
– Vigoroso: jogging/ corsa (77-93% della massima freq. cardiaca)
L’esercizio è utile anche per la prevenzione e la gestione delle problematiche osteoarticolari, in particolare dell’osteoporosi, condizione patologica strettamente legata alla donna in menopausa. L’attività fisica migliora la funzione muscolare e l’equilibrio aiutando a prevenire le cadute (e di conseguenza le fratture) e ha effetti, seppur moderati, sul miglioramento della massa ossea. O meglio potremmo dire che l’esercizio limita la perdita di massa ossea che si ha per disuso/non utilizzo e quindi associata ad una vita sedentaria.
Fonti:
HOBBS, F. D. R., et al. 2016 European Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice. European heart journal, 2016, 37.29
MINKIN, Mary Jane. Menopause: hormones, lifestyle, and optimizing aging. Obstetrics and Gynecology Clinics, 2019, 46.3: 501-514
CAMACHO, Pauline M., et al. American Association of Clinical Endocrinologists/American College of Endocrinology clinical practice guidelines for the diagnosis and treatment of postmenopausal osteoporosis—2020 update. Endocrine Practice, 2020, 26: 1-46
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