Alla Gioiosa, dove c’era il porto sul Tanaro a Revigliasco d’Asti

Rieccomi a pieno nei panni di Giornarunner! Sono andata a correre a Revigliasco d’Asti, lungo il fiume Tanaro, ed ho scoperto un luogo specialissimo! Si chiamava “La Giuiusa”, in piemontese, la Gioiosa, un’area polivalente oggi curata dall’Asd Scuderia Draghi Rossi. Proprio qui, nel secolo scorso, c’era il porto di Revigliasco e, ancora oggi, c’è qualche anziano del posto che ricorda i tempi in cui era in funzione!

la giuiusa

“La Gioiosa”, già, perché qui a metà del ‘900 si passavano i pomeriggi lungo il fiume, a fare il bagno e a divertirsi! Pensate che c’era perfino il porto sul Tanaro!
Non solo. Questo era un luogo di svago per gli abitanti della zona. Ecco cosa racconta il pannello illustrativo: “Era una porzione di terreno in prossimità del fiume su cui sorgeva un “casotto agricolo” con una struttura che si differenziava dai soliti casotti. Era costruito su due piani e al piano terra il locale era uno spazio dal soffitto piuttosto basso che fungeva da ripostiglio per gli attrezzi.

pannello la giuiusa

Al piano superiore si accedeva tramite un scala esterna in mattoni, dove si trovava una stanza ad uso cucina, con il classico “putagè”. Il proprietario era monsù Massaglia, revigliaschese che aveva attività ad Asti in Via Quintino Sella. La sua era una rinomata pescheria, molto frequentata. La Domenica monsù Massaglia arrivava da Asti per recarsi alla Giuiusa a cucinare la merce invenduta da offrire ai propri clienti che arrivavano dalla città e dall’immediato circondario perché il luogo era molto conosciuto e offriva l’opportunità di trascorrere ore liete a poca distanza da casa.

Naturalmente non mancavano i revigliaschesi, prevalentemente giovani, che ne approfittavano per trascorrere una giornata in allegria, alcuni a pescare, altri a fare il bagno al fiume. Poi tutti a pranzare o a fare merenda alla Giuiusa e oltre a tante prelibatezze non mancavano mai le “alborelle” fritte, quei deliziosi pesciolini di cui all’epoca il fiume era ricco. E sovente si concludeva il pomeriggio con canti e balli sul prato al suono della fisarmonica che raramente mancava in quelle occasioni.”

porto sul tanaro

Sul pannello illustrativo all’ingresso dell’area, oltre al racconto dei trascorsi di questo luogo, è riportato un atto del 1946 di concessione dall’Ufficio del Genio Civile al Comune di Revigliasco per l’uso di questo tratto del fiume come impianto di traghetto utilizzato per il trasporto dei contadini, e delle loro attrezzature, che avevano i campi sull’altra sponda. Perché il territorio di Revigliasco, ancora adesso, si spinge anche al di là del Tanaro, confinando direttamente con Isola d’Asti.

Nella foto sopra, si vede come ci sia ancora una sorta di protezione della riva su cui attraccavano le barche che traghettavano persone e cose da una parte all’altra della sponda, proprio qui dove il Tanaro si restringe.

concessione traghetto revigliasco d'asti

Qui è molto tranquillo per camminare o correre lungo il fiume, io ci sono anche andata in ebike, si può percorrere un giro ad anello molto rilassante! Partendo dal parcheggio davanti a Casalone, quello dei trattori, si prende la strada vecchia per Asti e poi per i campi. Vi inserisco qui il file GPX perché il percorso non è intuitivo nè segnato, ma facendovi aiutare dalla traccia riuscirete a seguirlo senza problemi. ll punto più critico è all’altezza del primo km, quando si deve attraversare un piccolo guado su una bialera ora in secca.
Scarica file GPX -> Percorso Revigliasco sul Tanaro

mappa giro revigliasco la giuiusa

Ad ogni modo, una volta raggiunto il Tanaro all’altezza del ponticello in ferro del metanodotto, vi basterà tenere il fiume sulla vostra sinistra proprio fino all’area La Gioiosa. Da qui, seguendo la traccia GPX ritornerete verso la provinciale, passando prima di fianco all’antico salice riconosciuto nell’elenco ufficiale degli Alberi Monumentali ( a cui ho dedicato un apposito approfondimento di cui trovate il link al fondo) e poi, tornati sulla strada asfaltata, in seicento metri ritornerete alla partenza, per chiudere l’anello di circa 4,5 km.
Potete anche tornare indietro lungo il fiume, ripercorrendo in senso opposto la strada lungo il Tanaro con cui siete arrivati fino a qui, o seguire la sterrata che vedete nella mappa all’altezza del terzo km, che ricondurrà, attraverso i campi, verso la strada percorsa nella prima parte del giro.

la giuiusa revigliasco d'asti

E’ un anello tutto pianeggiante, per lo più sterrato, adatto a tutti, in mezzo a pioppi e campi coltivati. Si può tranquillamente affermare che è il tratto di lungoTanaro più vicino ad Asti in cui si può pedalare o camminare in un ambiente sicuro e pulito. In particolare, grazie all’impegno dell’Asd Scuderia Draghi Rossi, l’area La Gioiosa è stata completamente recuperata da uno stato di degrado in cui era caduta dopo i bei tempi di cui ci racconta il pannello illustrativo.

la giuiusa revigliasco d'asti

L’area è quella che nelle ultime due piene del Tanaro ha protetto la città, esondando in questi terreni. Sulla mappa presente all’ingresso della Gioiosa è disegnato anche il vecchio alveo del fiume, quello che da queste parti chiamano il “Tanaro morto”: è bene essere consapevoli di questi cambiamenti indotti dall’intervento dell’uomo perché in caso di piene ed alluvioni, il fiume tende a tornare dove era di suo e qui succede proprio questo.
Per visualizzare l’area “La Gioiosa” su Google Maps clicca QUI.

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